Voci urbane è il blog di Bergamo per i Giovani, le Politiche Giovanili del Comune di Bergamo, un luogo di approfondimento e racconti!
Capitolo secondo dell’avvincente saga: Bergamo per Giovani e il nuovo progetto di politiche per giovani del Comune di Bergamo. Titoli:"Come ti cambio gli spazi giovanili di quartiere".
“Già, come li cambiate?” chiederete voi. Prima di tutto togliendo un pezzo del nome, la dicitura “di quartiere”. No, non è una semplice questione di forma ma di sostanza: vuol dire che gli spazi giovanili hanno e vogliono assumere sempre più carattere cittadino, si aprono a tutte le realtà e non sono più centrati solo sul quartiere in cui si trovano. Ciò non vuol dire che non si continuerà a lavorare con le reti adulte dei territori o non si presterà attenzione alle particolari dinamiche che in ogni quartiere si sviluppano. Si continuerà a presidiare i quartieri andando oltre le due, tre o quattro aperture fisse settimanali che hanno caratterizzato per anni il progetto.
I cambiamenti nel modo di aggregarsi di ragazze e ragazzi, ci hanno portato a ripensare la presenza sui quartieri per rispondere sempre più a bisogni e realtà che non sono più quelle di qualche anno fa.
E allora gli spazi giovanili diventano luoghi in cui sviluppare le proprie competenze attraverso percorsi e laboratori su specifici interessi (citiamo, giusto per darvi un’idea, “Da grande voglio fare”, week end o settimane tematiche dedicate, per esempio, a videomaking, performing, produzione musicale) che vedono sempre una parte di lavoro, gestita da educatrici ed educatori dedicati, in stretto raccordo con l’Informagiovani, sulla valutazione di quanto appreso.
Tutto qui? No, gli spazi giovanili diventano anche luoghi nei quali trovare attrezzature e tecnici per realizzare propri progetti o seguire le proprie passioni. Qualche esempio? La sala prove musicali a Monterosso, la box in the box per la registrazione di podcast (ma non solo) a Boccaleone, la tik tok area, a breve disponibile, sempre a Boccaleone. In alcuni momenti o per necessità particolari, è possibile avere a disposizione un tecnico che supporta nell’utilizzo delle strumentazioni o nella realizzazione dei prodotti.
Non vi basta? A noi no!
La lettura del contesto cittadino e la rilevazione dei bisogni dei gruppi incrociati nell’ultimo periodo hanno evidenziato non solo la ricerca di proposte di qualità, anche in chiave formativa e di sviluppo di competenze, legate alle proprie passioni ma anche e soprattutto la mancanza e la necessità di luoghi in cui sviluppare le proprie progettualità e aggregarsi intorno a uno specifico interesse.
In questa cornice si inserisce la proposta di utilizzo in autonomia degli spazi giovanili. Gli spazi di Boccaleone e Monterosso, quelli che per caratteristiche e struttura meglio si prestano per questa azione, verranno messi a disposizione di gruppi formali e informali di giovani che ne hanno bisogno per sviluppare propri progetti.
Questo non vuol dire che gli spazi diverranno sede di gruppi e associazioni: l’obiettivo è di farne luoghi fluidi che permettano la fruizione da parte del maggior numero possibile di soggetti e siano un’occasione di incrocio e sviluppo di nuove idee condivise, tra i gruppi e con le politiche per i giovani del Comune.
In linea con quanto appena detto, la sala prove di Monterosso che, nell’ultimo anno, ha aggregato diversi gruppi di giovani musicisti, proverà a sperimentare una gestione condivisa da parte degli utilizzatori e un raccordo con le proposte musicali delle associazioni presenti sul quartiere (es. Propolis e Quartiere musicale) e sulla città.
Chi ci conosce bene, si sarà accorto che mancano all’appello due spazi giovanili: Celadina e Grumello.
Non ce li siamo dimenticati! Celadina ha un progetto particolare, legato al Servizio Reti Sociali, per cui rimane uno spazio di appoggio, nel quale realizzare alcune attività strettamente legate alle realtà che lo co-gestiscono e al quartiere. Grumello, invece, è uno spazio di prossimità, fortemente legato al quartiere e dalle porte aperte: è un luogo dal quale partono proposte che poi si sviluppano lì e anche, forse soprattutto, in altri luoghi del quartiere.
Insomma, negli spazi giovanili, qualunque sia la vocazione o la natura, non ci si annoia!
Volete saperne di più? Non dovete far altro che venirci a trovare sui nostri social o sul sito e poi, ancora meglio, di persona in uno dei nostri spazi.
P.S.: ci stiamo anche interrogando sulla denominazione “spazi giovanili”, forse ormai un po’ datata. Voi cosa ne pensate? Può ancora andare? Dovremmo trovarne una nuova? E, in questo caso, avete dei suggerimenti?
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