9 Dicembre 2021
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Giornata Internazionale dei Diritti Umani

di Bergamo per i Giovani

Come difendere e promuovere i diritti umani a Bergamo?

Manifestazione diritti neri Bergamo

L’uomo è nato libero” scriveva un grande e caro amico degli studenti, colui che ha tradotto la Rivoluzione francese nel motto che ricorderemo tutti “Libertè, egalitè,fraternitè”: parliamo di J.J. Rousseau. Si, perché la libertà è uno dei temi più affrontati dall’essere umano da sempre nella sua esistenza durante la ricerca del logos nel proprio divenire. Eppure, essa, ci appare sempre come qualcosa di dovuto e in quanto tale da dover dare dimenticando la vera natura umana del termine stesso e dei suoi significa-nti. Jovanotti, nel testo Viva la libertà lo scrive che essa è parola magica sì, ma è anche da mettere in pratica, e giovane ed anziana, ricca di rughe ed esperienza.

Proprio perché troppo spesso, la libertà diviene quella “condizione per” dimenticandone il vero senso culturale, ciò che renderebbe noi in quanto uomini, artefatti di umanità e la libertà un puro fatto culturale. Per cultura non intendiamo che, quel modo di fare vita e di viverla con sguardi nuovi, privi di pregiudizi e stereotipi capaci di fare futuro insieme agli altri agendo in spirito di fratellanza con attenzione ai diritti dell’altro che infondo sono anche i nostri. Ciò aprirebbe ad una vera politica della speranza come definita da Arjun Appadurai e a nuove stagioni dei diritti umani. 

Una politica della speranza che si definisce anche tra generazioni che scandiscono i tempi e i progetti per la società del futuro. Per fare ciò però si è chiamati ad avviare una riflessione sui diritti umani perché seppur fondamentali nell’evoluzione della società umana rimangono comunque troppo spesso prodotto del passato e alibi per considerarsi ormai “arrivati a destinazione”, come se tutte le battaglie fossero state già vinte.

Ma allora perché assistiamo all'ascesa in piazza dei giovani? Se davvero tutti gli individui fossero tutelati da tali diritti perché tanto malcontento? Cosa ci spinge a lottare per quella inviolabilità?

Attivismo: voglia di cambiare la città e di condividere la propria storia

Lo abbiamo chiesto proprio ad una giovane attivista della nostra città: Kelly di BLM Bergamo. “Per me essere attivista significa educare sé stessi e gli altri. Molti pensano che essere attivisti significhi essere formati e preparati in modo perfettamente adeguato sul tema per cui si lotta e quindi sbagliare non è ammesso, ma non è così. Attivismo per me significa combattere per ciò che altri vogliono negarti” – dice Kelly – “prima di entrare in BLM ero sensibile alle discriminazioni ma non me ne occupavo molto, pensavo che stare nel mio fosse la soluzione e che le emozioni che provavo non fossero poi così importanti. Poi però dopo la prima manifestazione organizzata da BLM Bergamo, ho ascoltato varie testimonianze, c’erano tante persone che avevano provato le mie stesse emozioni, che avevano subìto ciò che avevo subìto anche io. Mi sono resa conto di non essere più sola, che le mie emozioni e la mia vita contavano e mi sono detta: Kelly combatti, forse non cambierai il mondo ma avrai dato un contributo per il futuro”. Dalle parole di Kelly emergono aspetti importanti dell’attivismo giovanile: il confronto con gli altri, il dialogo e la continua ricerca di esperienze comuni (a volte negative e segnanti) volte al miglioramento della vita collettiva.

Partecipazione attiva ai tempi dei social

In un mondo sempre più social, la sensibilità dei giovani in tema di uguaglianza e giustizia sociale è sempre più evidente: “Non so precisamente quali siano i motivi che hanno spinto tanti giovani come me alla partecipazione attiva ma posso supporre che sia dovuto al fatto che il mondo che le persone adulte/anziane ci stanno lasciando non ci piace ed è troppo all’antica, noi vogliamo un mondo nuovo, vogliamo che gli adulti smettano di credere sempre di saperne più di noi e che le loro decisioni contino più delle nostre. Siamo giovani? Sì, ma questo non significa che le nostre opinioni siano meno valide.  Ovviamente avere all’interno dei collettivi delle persone adulte non è una brutta cosa, le loro opinioni sono importanti e aprono nuove discussioninuovi modi di agire”. 

I social ormai fanno parte della nostra quotidianità e come ogni strumento hanno dei pro e dei contro. “Grazie ad essi si è in grado di stare aggiornati su più fronti, d’altra parte però i social media seguono la popolarità, quindi, è possibile che gente preparata con poca visibilità venga schiacciata da chi è più popolare e meno informato”. Le azioni dei giovani non si fermano solo ai social. Le modalità classiche di attivismo prevedono anche numerose manifestazioni e altri tipi di attività.
 “Oltre alle manifestazioni agiamo sul territorio attraverso vari eventi culturali. Al momento ci stiamo concentrando su due piani: entrare nelle scuole per condividere le nostre storie e dialogare con i ragazzi, anche per sensibilizzarli sul tema del linguaggio; inoltre, in questi mesi stiamo preparando dei Forum giovanili in giro per i quartieri di Bergamo dove trattiamo di temi socio-politici legati al razzismo che ci sentiamo di diffondere, sempre in base ai nostri vissuti”.

Parlando più in generale della giornata di oggi, di diritti umani e di come sono nati, potrebbe essere spontaneo pensare che siano materia delle organizzazioni internazionali come l’ONU, e che quindi siano tematiche lontane da noi. Cambiare il mondo partendo da Bergamo forse è un’utopia ma io sono nata e vivo qua, sono parte di questo ambiente e quindi da qui partirà la mia piccola rivoluzione che messa insieme a quelle di altri diventeranno LA RIVOLUZIONE che cambierà il mondo”. 

Come disse Eleanor Roosevelt, la donna che il 10 dicembre 1948 diede un contributo fondamentale alla stesura della dichiarazione universale dei diritti umani: “dopotutto dove iniziano i diritti universali umani? Nei piccoli luoghi vicini a casa – in luoghi così piccoli che non compaiono nelle cartine geografiche del mondo. […] A meno che questi diritti non vengano difesi e non abbiano significato vicino a casa, non avranno significato in nessun posto. Senza le azioni dei cittadini in grado di difenderli vicino a loro, i tentativi di difenderli su larga scala saranno vani” .

Bergamo per i Giovani

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