
Una raccolta di poesie ai tempi in cui l’uomo è tornato ad essere umano
NATURAL INDIFFERENZA
15 . 03 . 2020
Piangono i ruscelli?
Gemono forse i passeri?
Mormora la foresta?
Che dice la serpe?
Un unico sibilo,
verso di vita e quiete;
fruscio di fronde,
al vento pacifico;
canto allegro
d’un coro giocoso;
scroscio dell’acque,
indifferente.
E Dio disse: «Uomo».
E dalla cenere ci vestì d’amore.
A PIERO
15 . 03 . 2020
Vidi un vecchio
ch’era bambino.
Balbettava parole ruvide,
e graffiava vecchi e aspri suoni,
aspirando in arcane parlate,
gentile.
Rimescolava lento un mazzo
logoro da tante mani grinzose,
spezzato da tante secche nocche,
soddisfatto.
Sedeva da sempre immobile,
in un perenne rotear di ruote,
sbuffar di remoti, stanchi pensieri,
vivo.
Scrutava i solchi nella terra,
le rughe piene di gioiosi guizzi,
le labbra sdentate in gaio sorriso,
contento.
Sbocconcellava ogni giornata
come l’ultimo frutto dell’estate,
come l’ultimo pane della guerra,
gustandola.
Ed ora quel vecchio corre
fra campi di pomodori.
CILIEGIO IN FIORE
Maggio 2020
Sì bei turgidi rami
e fronde fresche e chiare
gemme d’umido parto,
e corolle schiudensi timide
al primo sole di primavera:
il tenue color sul celeste fondo
dirimpetto ai torbidi specchi
della recente pioggia.
Un sorriso in piĂą
allevia la mia pena;
gioisce nascosto il mio core,
ma sa di dentro che il bello
non esiste senza il brutto
e la Vita non senza
la Morte.